A42 – Rifugio Dolomiti

Nel contesto della Cima Tosa, la più alta del gruppo meridionale delle Dolomiti del Brenta, si staglia il Rifugio Tosa Pedrotti a 2491m s.l.m.

Strategia. L’architettura aggiunta è il risultato di una sintesi volumetrica, tecnica, materiale, di linguaggio, una sintesi che si fa strategia necessaria in un contesto estremo ed in relazione al paesaggio unico e puntualmente antropizzato dell’alta montagna. Il nuovo volume è concepito come un pezzo unico, capace con la sua sezione caratteristica di armonizzarsi con il rifugio seppur introducendo un linguaggio inedito. Basato sul profilo dell’esistente, il volume si sviluppa con sezione scalettata su tre lati in leggero aggetto rispetto al volume sottostante e sezione piana sul fronte principale; il terzo aggetto accoglie il tetto a due falde, tipico del rifugio esistente, che verso il lato settentrionale si modifica in sezione a padiglione introducendo una variazione. Lo schema propone un sistema costituito da pochi e precisi elementi sia per le qualità estetiche che tecniche, in una strategia di rigore e misura in relazione alla scala architettonica e del paesaggio.

Materiali. Il progetto è sviluppato su scelte tecnologiche-materiali all’insegna della leggerezza, resistenza, sostenibilità, velocità costruttiva e fattibilità economica. La strategia risolve la relazione con il contesto, non solo inteso come paesaggio per le sue qualità fisiche e culturali, ma anche come contesto ambientale-climatico e da un punto di vista geografico di posizione e raggiungibilità. Il rivestimento esterno è senza soluzione di continuità in lamiera di zinco titanio, materiale che dialoga con l’esistente e che grazie alle sue qualità naturali cerca un’intonazione con l’ambiente circostante. La scocca resistente e impermeabile risponde al clima talvolta estremo e alla solitudine del luogo durante i mesi invernali. La sequenza controllata delle aperture attiva una forte relazione con l’esterno, ritmando e avvolgendo il volume lungo i quattro lati. La scala triangolare che si innesta sul lato nord, è rivestita da un grigliato metallico che ricostruisce il suo volume e lo lega a quello del rifugio. Il cuore strutturale, composto da moduli in c.a. prefabbricato, è l’unico elemento esterno che introduce un colore, il tipico minio, diventando anch’esso punto di riferimento per gli escursionisti.

Interni. La strategia sviluppa un’idea di spazio a pianta libera, privo di gerarchie, in cui attraverso un sistema di dispositivi si possano definire le unità delle camere. Fondamentale in questa visione è il paesaggio e lo spazio centrale cuore del rifugio: attraverso una serie di aperture tra gli elementi si attiva una relazione costante con l’esterno, con la luce e la montagna, quando le stanze sono totalmente aperte si annulla la percezione delle stesse e il paesaggio diventa parte integrante. Le 12 stanze sono principalmente definite dall’elemento tipico con 4 letti, per un totale di 47 posti

Struttura / Sostenibilità. L’intervento prevede la demolizione delle opere poste sopra lo strutturale dell’ultimo solaio. Il progetto si sviluppa sull’utilizzo di pannelli in legno lamellare XLAM a parete ed in copertura con conseguente alleggerimento di circa il 50% sulla componente portante. La tipologia costruttiva, di tipo scatolare, consente di sfruttare il comportamento bidimensionale del pannello per assolvere sia ai carichi verticali (pesi propri, permanenti portati e carichi accidentali)che ai carichi orizzontali (vento e sisma); il tutto contando i pesi (circa 470 kg/m3 in fase di trasporto) e velocizzandole fasi costruttive. Centralmente, in corrispondenza delle murature portanti ai livelli inferiori, sono posizionate delle colonne metalliche con sovrastante trave, sempre in carpenteria metallica, a sostegno dei carichi verticali in copertura. Dal punto di vista energetico l’intervento ricade in un ampliamento volumetrico inferiore al 15% del volume lordoclimatizzato dell’edificio esistente (per la parte in ampliamento) e riqualificazione energetica per la rimanenza. Nell’immagine è raffigurato, oltre alle percentuali di intervento, uno spaccato della stratigrafia con gli strati funzionali utilizzati. A destra l’analisi termica della stratigrafia disomogenea di copertura con resistenza termica pari a 6.36 m2K/W > 5.00 m2K/W (minimo di legge) ed ammettenza pari a 2.49 W/m2K, la distribuzione dell’umidità relativa e la distribuzione delle temperature.

Categoria
Riuso / Nuova Costruzione

Anno
2022

Status
Concorso

Sito
Progettazione per la ristrutturazione dell’ultimo piano del rifugio Tommaso Pedrotti alla Tosa San Lorenzo Dorsino, Trento

Area
210 m²

Costo Opere
999.000,00 €

Ente Banditore
Società degli Alpinisti Tridentini

Architetti
MAR Office

Team Concorso
Juarez Corso, Paola Mongiu, Severino Iritano, Francesca Pagliaro, Elena Scafidi con Zhi Lei

Consulenti
Strutturista: Marco Medizza
Impianti: Aiace s.r.l

Crediti
Visualizzazioni: Severino Iritano